Il Canto Armonico, (o meglio canto degli armonici, overtones singing, canto difonico perché Canto Armonico è un marchio registrato da David Hykes) non è altro che uno stile di canto, paragonabile a qualsiasi altro: lirico, musical, pop, rap, musical, funky, canto a tenores… gregoriano, solamente nato (semplificando nei minimi termini) da diverse tradizioni etnomusicologiche, come l’imitazione dei suoni della natura in spazi sconfinati per il canto mongolo o tuvano, o dettato da particolari condizioni fisiologiche come l’altitudine delle montagne che, schiacciando l’orecchio verso i gravi, rende la voce dura e scura, donando quel colore caratteristico del canto della tradizione sacra tibetana.
Il fatto che il Canto degli armonici sia sempre associato al saper mantenere un atteggiamento meditativo o vibratorio-motivazionale (almeno è così che spesso vi viene venduto) non cambia la realtà delle cose, perché tenere un atteggiamento meditativo, concentrato o interiorizzato è essenziale in qualsiasi altro genere musicale… provate a cantare Erbarme dich in modo asettico o Never Enough senza metterci un briciolo di emozione e vedrete che effetto sui vostri ascoltatori!
Quindi portare eccessiva attenzione a esercizi, tecniche, modalità precise, prassi troppo differenziate per realizzare che so, quel tale stile tuvano, è inutile e dannoso e vi farà perdere sonno e tempo.
Quindi non fossilizzatevi!
E procedete al contrario cioè facendo in modo che sia la vostra stessa voce, una volta individuata la home base, (qua per sapere cos’è la home base!) e compresi i fondamenti della tecnica vocale, come la risonanza e i suoi livelli, a mettervi in grado di adattarvi in modo automatico ed efficace allo stile che avete scelto e non il contrario!
Cerco di spiegarmi meglio perché è un concetto semplice ma sottile.
Poniamo il caso che vogliate imparare il canto lirico; sarebbe un errore pensare che sia un modo di cantare a sé stante, con proprie leggi e regole, ma basterebbe, più semplicemente e più realisticamente, immaginarlo come un ben preciso modo di attivare il risuonatore principale, la tavolozza di tutti i vostri colori disponibili. E’ la capacità di mettere a fuoco questo adattamento a permettervi di realizzare pienamente e in modo soddisfacente proprio quello stile ‘lirico’, che avrà certi colori e non altri. Eviterete fraintendimenti e cattive abitudini e soprattutto eviterete di non essere più in grado, nel momento in cui lo desiderate, di passare a qualsiasi altro genere di canto che so, lo stile karghiraa tuvano in modalità rockeggiante!
Qualsiasi stile, ma anche qualsiasi modalità o filosofia di cantare partirà dagli stessi principi: se avete interiorizzato come funziona il vostro vibrato, vi basterà sapere che nel canto lirico ogni nota è vibrata, nel canto moderno solo quando serve, in quello armonico, nel gregoriano, nel canto sacro in generale e in quello barocco invece, rigorosamente lineare.
O preferite apprendere mille modi diversi di fare il vibrato? 🙂
Quindi, conoscere bene il proprio strumento e adattarlo allo stile di canto scelto, mai il contrario, è la via maestra per apprendere efficacemente a cantare con gli armonici inclusi i vari stili
che a questo punto richiederanno solo qualche focus in più
- sulla struttura piramidale degli acuti,
- su come attirarli come fossero falene verso la luce verso l’alto e
- una certa padronanza del vocal fry che deve essere utilizzato esclusivamente come colore in più nella tavolozza e non come stile di base, perché non fisiologico (generalmente noi non dobbiamo cantare dentro una infinita steppa…)
Alla prossima o a lezione online.
Alberto
Comments are closed.