Canto Armonico
Voice Experience

Di cosa siete consapevoli quando cantate con gli armonici?

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Vi faccio ascoltare questa interpretazione di Maria Callas per riflettere insieme su qualcosa di importante: di cosa siete consapevoli quando cantate, cosa riuscite ad agganciare di vostro e di personale che possa essere metabolizzato dalla vostra voce e dal suono.

Ne ho ascoltate a decine di interpretazioni di questo O mio babbino caro, ma le ho trovate tutte troppo concentrate sulla tecnica, sulla buona resa, nessuna che sappia agganciare qualcosa di personale preso dalla propria vita che permetta di condurre la voce e quindi trascenderla tecnicamente (gli osservatori più attenti possono vedere come la cantante tra 00:35 e 00:41 entri dentro qualcosa di personale che renderà luminoso ed altamente drammatico il suono e guiderà la voce verso un’esecuzione perfetta dell’acuto).

Ma dove può ancorarsi il cantore armonico che non ha un testo, un contesto drammaturgico che possa agganciare qualcosa di personale e così guidare la voce? Al momento presente, alla vulnerabilità creata da una respirazione profonda e completa, alla verità del proprio suono.

Ne riparliamo a lezione o al primo incontro dal vivo qua da me a Jesi.

Alla prossima

Alberto

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